La storia

Bubal è una bambina alla quale viene affidato un compito importante, quello di accudire il gregge della sua famiglia mentre suo papà e suo fratello andavano a caccia. Nonostante la giovane età si dimostra una pastorella molto attenta e premurosa. Le pecore sono tante e presto si rende conto che quando le porta al pascolo c’è il rischio di perderne qualcuna. Deve capire quante sono se vuole certa di riportarle al recinto tutte sane e salve. Bubal però vive nell’era preistorica e i numeri non sono ancora stati inventati.

Una bella storia che nasconde anche un vero problema matematico, come risolverlo senza i numeri?

Bisogna trovare una soluzione usando la creatività, Bubal non si perde d’animo…

Cosa ne penso

E’ un bel racconto, coinvolgente, al lettore arriva la passione di questa piccola bambina per le sue pecore. Istintivamente ti viene voglia di aiutarla, ti invita a sviluppare un ragionamento che attraverso la logica ti accompagna all’invenzione dei numeri. Le illustrazioni sono ben fatte, trasmettono via via le emozioni della storia. Dolcissimo il rapporto di Bubal con le sue pecore, guarda la foto che ho selezionato.

Il libro ha una copertina flessibile, plastificata, che lo rende piacevole al tatto. La storia è piuttosto ricca ma rimane in un librino di piccole dimensioni. Penso sia interessante da proporre anche come lettura a scuola, dato che offre diversi spunti di approfondimento didattico da fare in aula. E’ un buon testo per la lettura e la comprensione di italiano, che apre finestre sulla logica, sulla matematica e perfino sulla storia, uomini primitivi e l’utilizzo dei numeri romani.

Lo consiglio per i bambini del secondo al quarto anno della scuola primaria.

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